KANCHANABURI (PARTE 2)
- alessandrobordin5
- 14 mar 2023
- Tempo di lettura: 2 min
UNA MATTINATA AL TEMPIO: IL BUDDHA DAY



Come già dicevo in uno dei primi post di questa pagina, arrivati in Thailandia non si può fare a meno di notare la forte presenza del Buddhismo in ogni dove. Una caratteristica senza dubbio di grande interesse se si vuole provare a comprendere in modo più approfondito gli infinti livelli della realtà che ci circonda. Quando ho conosciuto Nam, avevo cominciato da poco a scoprire questo paese e mi trovavo alle prese con la classica montagna di informazioni, nozioni, curiosità che accresce quotidianamente la consapevolezza del quadro d’insieme rendendone allo stesso i confini più confusi. Un giorno, percependo la mia curiosità e frequentando il tempio regolarmente, mi ha chiesto se volessi andarci con lei la mattina seguente, che mi avrebbe presentato dei monaci e avrei potuto vedere di persona certe cose di cui ci era capitato di parlare.
Il calendario Buddhista presenta delle variazioni in base alle diverse scuole di pensiero e alle aree geografiche in cui viene seguito, ma in generale la luna assume sempre un grande significato e rilievo nel determinare l’importanza di un giorno. Nel Buddhismo Theravada, quello seguito in Thailandia e in altri paesi del sud-est asiatico, sono le fasi lunari (la nuova luna, la luna piena e le due mezze lune intermedie) a designare gli Uposatha, i giorni - solitamente uno per ogni settimana - in cui recarsi al tempio. Questi, proprio perché seguono l’andamento mensile della luna, non sono fissi, cadono in momenti diversi della settimana e variano di anno in anno.
Quel giorno per esempio era un venerdì e al tempio avevano portato anche delle scolaresche a seguire la cerimonia. Prima che questa cominciasse, Nam mi ha mostrato le diverse modalità e tipologie di offerte, destinate in parte ai monaci e in parte alle persone più bisognose della comunità. Per cominciare abbiamo lasciato dei sacchetti con cibo e acqua su un gradone utilizzato successivamente dall’insieme di monaci come altare dal quale recitare seduti i mantra; poi, recandoci nell’area esterna subito davanti a uno degli ingressi del tempio, abbiamo svuotato in porzioni più o meno uguali un sacchetto di riso già pronto all’interno delle numerose ciotole in metallo poste in fila. Tali ciotole, che possono anche essere di argilla e avere differenti dimensioni, rappresentano uno degli elementi fondamentali dell’equipaggiamento di ogni monaco e svolgono diverse funzioni nella sua quotidianità - da raccoglitore per l’elemosina a piatto per il cibo.
Finita la cerimonia, ho seguito insieme a Nam e altre donne vestite di bianco, una funzione aggiuntiva riservata a loro e ai monaci che la officiavano. Solo dopo mi ha spiegato di essere parte di un gruppo di donne laiche che hanno scelto di seguire 8 o 10 precetti della vita buddhista.
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