CHIANG MAI (PARTE 2)
- alessandrobordin5
- 12 set 2023
- Tempo di lettura: 2 min
DUE FESTIVAL IN UNO: LOY KRATHONG E YI PENG




Durante la mia permanenza a Chiang Mai, ho avuto la fortuna di assistere ad un momento dell’anno molto particolare in cui, nel giro di pochi giorni, vengono celebrate due festività: il Loy Krathong e lo Yi Peng. La prima viene festeggiata in tutta la Thailandia, la seconda, invece, solo nell’area settentrionale del paese - testimonianza delle differenze e di quell’autonomia mantenuta fino al secolo scorso che ancora oggi sopravvivono culturalmente. Nonostante le loro origini siano incerte e intorno ad esse siano nate nel tempo diverse leggende, le radici di questi due momenti così importanti sembrano attingere dall’Induismo e dalla forte influenza che la cultura indiana ha assunto per moltissimi secoli su tutto il sud-est asiatico.
Solitamente, le date cadono nel mese di novembre in concomitanza con la fine della stagione monsonica, ma in entrambi i casi sono la luna e le sue fasi a determinare con precisione l’esatto giorno in cui si terranno ogni anno. In specifico, per il Loy Krathong la data corrisponde con la luna piena del dodicesimo mese del calendario lunare; per lo Yi Peng, con la seconda luna piena del calendario Lanna. Data l’importanza dei festeggiamenti, a Chiang Mai, nonostante la notte di luna piena che interessa tali celebrazioni sia ovviamente la stessa, sono due i giorni consecutivi ad esse dedicate.
Durante il Loy Krathong si rende omaggio a Phra Mae Khongka, la dea dell’acqua, dei fiumi, dei ruscelli e di tutti i bacini in generale - versione thailandese di Ganga, dea hindu che impersonifica le acque del Gange - e a Buddha. Per l’occasione, si mettono in tutti i corsi d’acqua delle barchette composte di tronchi e foglie di banana - “krathong” significa “barchetta” e “loy” significa “galleggiante” - ornate da diversi tipi di fiori, bastoncini di incenso e candele. In generale, si celebra la fondamentale importanza dei corsi d’acqua e si crede che lasciando andare lungo il fiume queste “barchette” si lascino andare anche le brutte cose dell’anno, che si possa così ripartire con gioia, migliori energie e buoni propositi. Interessante, a riguardo, che in alcuni casi all’interno di queste composizioni vengano inseriti anche capelli o unghie appena tagliati per simboleggiare questo lasciarsi alle spalle il “vecchio”.
Nello Yipeng le grandi protagoniste sono invece le lanterne. Durante queste sere infatti se ne lasciano volare in aria moltissime sempre con l’idea di abbandonare le cose negative e la sfortuna. Le lanterne non sono però solo quelle che fluttuano in cielo, ma anche e soprattutto quelle che vengono appese un po’ ovunque in giro per la città. A partire dalle settimane precedenti alla celebrazione, ogni giorno si vedono le lanterne in carta di riso colorata moltiplicarsi sui fili della luce, davanti a templi e negozi, in mezzo agli incroci. Possono essere di diversa grandezza, dalle più diffuse di piccola dimensione, a quelle enormi, situate in punti nevralgici della città.
In generale, ciò che senz’altro appare centrale è l’impiego della luce. Oltre alla luminosità sprigionata dalle Loy Krathong, dalle lanterne e dai continui fuochi d’artificio, la città si riempie di lumini e candele in ogni dove regalando un colpo d’occhio davvero unico grazie al contrasto che si crea con il cielo scuro della sera.



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