AYUTTHAYA (PARTE 2)
- alessandrobordin5
- 1 apr 2023
- Tempo di lettura: 2 min
UNA CITTÀ CIRCONDATA DALL’ACQUA


Che i fiumi siano da sempre stati prerogativa necessaria alla base di ogni civiltà non è certo qualcosa di nuovo, sfogliando le pagine dei libri di storia troviamo infiniti esempi che evidenziano come l’acqua sia sinonimo di vita e soprattutto di possibilità di una vita migliore e prospera. Lo stesso destino ha caratterizzato la nascita della Thailandia e dei regni che l’hanno preceduta, i quali si sono sviluppati e susseguiti nel corso dei secoli intorno ai maggiori corsi d’acqua del territorio. Se a tali fatti, validi per ogni civiltà, aggiungiamo la fondamentale importanza che i monsoni hanno ricoperto e ricoprono in questo e altri paesi dell’Asia, riusciamo a comprendere la centralità che ha assunto col passare delle epoche. Non stupisce, per esempio, che due delle più importanti feste della Thailandia siano incentrate proprio su questo elemento: la prima, Songkran, celebrata per tre giorni ad Aprile, il mese più caldo dell’anno, prevede lo svolgimento di battaglie d’acqua in ogni dove; la seconda, Loi Krathong, celebrata in alcune aree del paese, conduce migliaia di persone sul fiume Ping per lasciare andare lungo il corso d’acqua delle piccole barchette create con foglie, fiori e candele.
Tra i principali fiumi del paese, il più importante è senza dubbio il Chao Praya, basti pensare che sulle sue sponde sono state costruite tre delle capitali della Thailandia, tra cui anche Ayutthaya. Originato nella parte centro-settentrionale dalla confluenza di altri due importanti fiumi thailandesi, il Ping e il Nan, si estende per 372 km. Quando arriva nei pressi di Ayutthaya, insieme al Pa Sak, suo confluente minore, abbraccia il centro della città circondandola e facendone un’isola fluviale. All’interno e all’esterno di questi confini naturali si trovano i maggiori siti archeologici e parchi storici, nel 1991 proclamati patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Per questo motivo, anche se meno rispetto ad alcuni anni fa, ancora oggi queste vie d’acqua vengono usate per spostarsi nelle diverse aree delle città.
Così, se il fascino della vecchia capitale è già reso unico dalle rovine e dal passato tangibile di cui si è parlato, la presenza dell’acqua, grazie ai suoi giochi di specchio, alla flora e alla fauna di cui si circonda, rende l’atmosfera ancora più speciale. Ecco dunque spuntare fiori di loto bianchi e rosa dalla distesa infinite di foglie appartenenti alla stessa pianta, aironi che con il loro lento e cadenzato procedere sondano il letto dei canali in cerca di cibo, riflessi di stupa e statue in rovina mescolate alla luce del sole.


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